Barbie Black and White I (incorniciato)
EDIZIONE LIMITATA 1/15
Firmato e con timbro.
Pronta per l'acquisto in galleria.
DESCRIZIONE
Anno: 2018
Tecnica: Fotografia digitale
Luogo: Italia
Descrizione: Barbie nel cemento, foto del progetto "Doll's Vice"
Copyright: Mimmi Moretti
Certificato di autenticità: sì
Dimensione: 30 cm x 40 cm.
Cornice Amburgo, rovere nero, vetro museale. Firmata sul retro.
Tempi di consegna: 15 giorni lavorativi
OPERA
Cosa succederebbe se un giorno Barbie prendesse vita? Se scoprisse quante attese di perfezione – come donna, come fidanzata, se non ricordo male anche come sorella – sono state riposte in lei? Forse un nodo le stringerebbe la gola, forse si sentirebbe quasi mancare l’aria. Come se un cappio le stesse per stringere il collo o come se la sua testa fosse stata improvvisamente infilata in un sacchetto di plastica che le ruba ogni respiro.
Come nelle istallazioni di Paolo Massucci, fotografate da Mimmi Moretti per il progetto Dolls Vices, esposte per la prima volta lo scorso dicembre a Londra nella Royal Opera Arcade Gallery e per le quali sono in previsione altre due mostre, a Milano e a New York. Bambole che ricordano il mito di tutte le bambine, imprigionate nel plexiglas con il cappio al collo e gambe penzolanti, soffocate da sacchetti di plastica o da spazi riempiti di siringhe, flaconi di medicinali svuotati e pasticche.
Il fotografo Moretti ha trasformato poi le Barbie in vere e proprie opere d’arte, come d’altronde fa con tutti i suoi scatti, scaraventando l’osservatore in paesaggi metafisici o in labirintiche illusioni ottiche alla Escher. Rendendo quelle immagini drammatiche, riuscendo a svelare il vero volto di Massucci e nel contempo cristallizzando problematiche contemporanee. Alcune delle immagini di questi volti di bambola lasciano l’osservatore inquieto, altre sono così ingigantite nei dettagli che bisogna guardarle da lontano per comprenderle. In altre ancora, i dettagli sono talmente chiari da lasciare senza parole per la durezza di ciò che lasciano vedere, come si trattasse di un velo lasciato cadere, che fa scivolare via la menzogna, denudando la verità. Segnate, macchiate, per scelta di Moretti, come se qualcuno avesse lasciato su di esse un’impronta digitale, quelle danno l’impressione che ci si stia intromettendo, come un curioso o un detective, nelle vite altrui.
Da un articolo di "Inside Art"
ARTISTA
Nato a Catania nel 1966, Mimmi Moretti trascorre l’infanzia a Parigi, città a cui deve la sua formazione culturale e fotografica. Trasferitosi in seguito a Roma si appassiona all’arte della fotografia avvicinandosi alla camera oscura. Verso la fine degli anni Novanta inizia a sperimentare la nascente tecnologia digitale. Nel 2014 espone per la prima volta le sue fotografie a Milano e a Londra.
La sua ricerca mette in correlazione ritratto e architettura, sfociando così nel genere dello Street Photography mantenendo forte l’interesse per le tematiche sociali e ambientali, da cui scaturiscono riflessioni sull’epoca contemporanea. Nel corso degli anni porta avanti la carriera di fotografo alternando lavori commerciali a progetti personali esposti in Italia e in Europa, molti dei quali hanno ricevuto riconoscimenti internazionali e nazionali tra cui il Silver Prize PX3 Prix de la Photographie Paris e il TIFA Tokyo International Photo Awards, oltre che pubblicazioni quali Vogue e Lens Culture.
- Artista accreditato
- Vincitore di premi internazionali
- Mostre personali
- Mostre collettive
- Varie presenza al MIA Photo Fair