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Barbie sexy I
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Barbie sexy I

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DESCRIZIONE

Anno: 2018
Tecnica: Pellicola Polaroid Medio Formato
Luogo: Italia
Descrizione: Barbie. Foto del progetto "Doll's Vice"

Copyright: Mimmi Moretti
Certificato di autenticità: sì

Dimensione: 32,5 cm x 21,5 cm.

Tempi di consegna: 15 giorni lavorativi

OPERA

Cosa succederebbe se un giorno Barbie prendesse vita? Se scoprisse quante attese di perfezione – come donna, come fidanzata, se non ricordo male anche come sorella – sono state riposte in lei? Forse un nodo le stringerebbe la gola, forse si sentirebbe quasi mancare l’aria. Come se un cappio le stesse per stringere il collo o come se la sua testa fosse stata improvvisamente infilata in un sacchetto di plastica che le ruba ogni respiro.

Come nelle istallazioni di Axel, fotografate da Mimmi Moretti per il progetto Dolls Vices, esposte per la prima volta lo scorso dicembre a Londra nella Royal Opera Arcade Gallery e per le quali sono in previsione altre due mostre, a Milano e a New York. Bambole che ricordano il mito di tutte le bambine, imprigionate nel plexiglas con il cappio al collo e gambe penzolanti, soffocate da sacchetti di plastica o da spazi riempiti di siringhe, flaconi di medicinali svuotati e pasticche.

Il fotografo Moretti ha trasformato poi le Barbie in vere e proprie opere d’arte, come d’altronde fa con tutti i suoi scatti, scaraventando l’osservatore in paesaggi metafisici o in labirintiche illusioni ottiche alla Escher. Rendendo quelle immagini drammatiche, riuscendo a svelare il vero volto di Axel e nel contempo cristallizzando problematiche contemporanee. Alcune delle immagini di questi volti di bambola lasciano l’osservatore inquieto, altre sono così ingigantite nei dettagli che bisogna guardarle da lontano per comprenderle. In altre ancora, i dettagli sono talmente chiari da lasciare senza parole per la durezza di ciò che lasciano vedere, come si trattasse di un velo lasciato cadere, che fa scivolare via la menzogna, denudando la verità. Segnate, macchiate, per scelta di Moretti, come se qualcuno avesse lasciato su di esse un’impronta digitale, quelle danno l’impressione che ci si stia intromettendo, come un curioso o un detective, nelle vite altrui.

Da un articolo di "Inside Art"