NUOVI ARRIVI: immagini Vintage e Polaroid
NUOVI ARRIVI: immagini Vintage e Polaroid
Carrello 0

Santicri e Sagrasse: due visioni della resina italiana contemporanea

Affordable Art Arte Contemporanea Opere in resina Sagrasse Santicri

Nel panorama dell’arte contemporanea italiana, la resina si è affermata come uno dei materiali più interessanti e versatili. Non più semplice medium tecnico, ma vero e proprio linguaggio espressivo, capace di unire design, scultura e immaginario collettivo.
All’interno di questo contesto si collocano due artisti apparentemente lontani per generazione e percorso, ma sorprendentemente affini nella sostanza: Santicri e Sagrasse.

Entrambi italiani, entrambi legati alle Marche, entrambi profondamente connessi alla materia, danno vita a opere che raccontano due modi diversi — e complementari — di intendere la scultura in resina oggi.

La resina come scelta consapevole

Per Santicri e Sagrasse la resina non è una soluzione pratica, ma una scelta poetica e concettuale. È un materiale che consente precisione e libertà, controllo e sorpresa, serialità e unicità.
La resina permette di dialogare con il design contemporaneo senza rinunciare alla manualità, di creare oggetti iconici che abitano lo spazio domestico mantenendo una forte identità artistica.

In entrambi i casi, si tratta di una resina interamente lavorata in Italia, frutto di competenze artigianali consolidate e di una profonda conoscenza del processo produttivo.

Santicri: poesia della forma e modernismo sensibile

Nato nel 1992 a Macerata, Santicri proviene da una formazione tecnica: geometra prima, architetto poi. Questo background ha lasciato un’impronta evidente nel suo lavoro, dove la struttura è sempre presente, anche quando sembra dissolversi nella dolcezza delle forme.

La sua scultura nasce da un dialogo continuo tra rigore e immaginazione, tra precisione progettuale e impulso emotivo. Ogni opera prende forma come un’intuizione poetica, un tentativo di tradurre ciò che l’occhio percepisce oltre il visibile.

La collaborazione con un’azienda di artigianato in resina segna una svolta decisiva: il contatto diretto con la materia fa emergere il bisogno di trovare una voce personale. Nel 2020 nasce la sua prima scultura, dando avvio a un percorso che in breve tempo ottiene riconoscimento in Italia e in Europa.

Le opere di Santicri abitano un universo luminoso, colorato, quasi onirico, dove il modernismo incontra la dolcezza del sogno. Non c’è ironia, ma piuttosto una tensione armonica: le forme sembrano sospese tra gesto e pensiero, tra progetto e sentimento.

Come afferma l’artista stesso:

“Cerco di trasmettere quello che vedono i miei occhi, il mio modo di vedere ciò che mi circonda, rielaborandolo con un design che sposa i tempi moderni: d’impatto e memorabile.”

Sagrasse: esperienza, materia e immaginario pop

Sagrasse, pseudonimo di Sandro Grassetti, nasce a Macerata nel 1966. Il suo percorso è profondamente diverso, ma altrettanto legato alla materia. Dopo oltre trent’anni di lavoro nel settore della resina, decide di mettere il proprio know-how tecnico al servizio della scultura artistica.

Nel 2021 prende vita la firma Sagrasse e, quasi immediatamente, il suo lavoro suscita un forte interesse da parte di collezionisti internazionali. La sua è una scultura che nasce dalla conoscenza profonda del processo, dalla manualità e dal controllo totale della produzione.

Ogni opera segue un percorso preciso: progettazione, stampa 3D, creazione dello stampo, colata, rifinitura, carteggiatura, lavaggio, laccatura e verniciatura. Un processo lungo e rigoroso, in cui ogni fase è seguita personalmente dall’artista.

L’immaginario di Sagrasse si nutre di pop contemporaneo: oggetti quotidiani, statue classiche, forme femminili, icone universali come Topolino. Tuttavia, dietro l’impatto visivo immediato, si cela una riflessione più profonda.

In ogni scultura, Sagrasse inserisce — come lui stesso suggerisce — un frammento di umanità: un’emozione che attraversa la materia e dialoga con temi attuali come ecologia, ideologie sociali, rapporto tra uomo e ambiente. La sua arte è diretta, ma mai superficiale; accessibile, ma carica di significato.

Due generazioni, un unico materiale

Il confronto tra Santicri e Sagrasse non è una contrapposizione, ma un dialogo generazionale.

  • Santicri rappresenta una visione poetica, introspettiva, progettuale, in cui la forma è veicolo di armonia.

  • Sagrasse incarna un approccio materico, pop, consapevole, dove l’oggetto diventa simbolo e riflessione sociale.

Entrambi dimostrano come la resina possa essere linguaggio colto e contemporaneo, capace di raccontare il presente senza rinunciare alla qualità artigianale.

La resina italiana come identità

Ciò che unisce profondamente questi due artisti è l’idea di una scultura 100% italiana, non solo per provenienza geografica, ma per cultura del fare. In un mondo sempre più globalizzato, il loro lavoro riafferma il valore della competenza, del tempo, della manualità e della visione personale.

La resina diventa così ponte tra design e arte, tra oggetto e racconto, tra quotidiano e simbolico.

Santicri e Sagrasse alla Domi Gallery

All’interno del percorso curatoriale di Domi Gallery, Santicri e Sagrasse dialogano naturalmente. Le loro opere, pur diverse per linguaggio e sensibilità, raccontano due declinazioni autentiche della scultura contemporanea italiana.

Un confronto che arricchisce lo sguardo del collezionista e dimostra come, partendo dallo stesso materiale, sia possibile costruire universi artistici profondamente personali e riconoscibili.



 

 


Articolo più vecchio