NUOVI ARRIVI: immagini Vintage e Polaroid
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Polaroid. L'universo effimero di Paolo della Ciana.

città della pieve Fotografia Paolo della Ciana Polaroid

La fotografia Polaroid: tra suggestione e imprevedibilità

“Suggerire è creare. Descrivere è distruggere.”
La celebre frase del fotografo francese Robert Doisneau sintetizza in modo efficace il fascino che molti riconoscono nella fotografia Polaroid. Un linguaggio visivo che non definisce in modo netto, ma lascia spazio all’immaginazione; che non ricerca l’asetticità tecnica, ma accoglie l’imperfezione come valore espressivo.

Le Polaroid non permettono correzioni né filtri: l’immagine nasce una sola volta, con le sue variazioni cromatiche, i suoi limiti e la sua imprevedibilità. È proprio questo elemento aleatorio a conferire a ogni scatto una bellezza sottile e irripetibile.

Le origini della fotografia istantanea

La storia della Polaroid ha inizio nel 1948, quando l’inventore americano Edwin H. Land presenta la Polaroid 95, la prima fotocamera istantanea destinata a una diffusione su larga scala. L’idea nacque da un episodio familiare: la curiosità della figlia, che si chiedeva perché non fosse possibile vedere immediatamente le fotografie appena scattate.

Da quella domanda semplice prese forma una rivoluzione fotografica. Il successo della Polaroid fu immediato e travolgente, conquistando non solo il grande pubblico, ma anche fotografi e artisti affascinati dalla possibilità di ottenere un’immagine unica in pochi istanti.

La Polaroid nell’arte contemporanea

Tra i più noti interpreti e sostenitori della fotografia istantanea vi fu Andy Warhol, che fece della Polaroid uno strumento quotidiano di lavoro. Le sue immagini ritraggono celebrità, opere, oggetti e frammenti di vita, diventando spesso il punto di partenza per successive elaborazioni artistiche.

Grazie a figure come Warhol, la Polaroid si afferma non solo come mezzo tecnico, ma come vero e proprio linguaggio artistico, capace di dialogare con le principali correnti dell’arte contemporanea.

Declino e riscoperta di un’estetica

Dopo un periodo di grande diffusione, culminato negli anni Ottanta, la fotografia istantanea subisce un brusco arresto con l’avvento del digitale. Le fotocamere Polaroid vengono progressivamente accantonate, soppiantate da tecnologie sempre più performanti e immediate.

Negli ultimi anni, tuttavia, la riscoperta dell’analogico e dell’estetica vintage ha riportato la Polaroid al centro dell’interesse di artisti e collezionisti. L’attenzione si sposta nuovamente sulla materia, sul tempo e sull’errore come elementi fondanti del processo creativo.

La fotografia Polaroid alla Domi Gallery

La ricerca curatoriale di Domi Gallery dedica particolare attenzione alla fotografia Polaroid, valorizzando artisti che ne esplorano le potenzialità espressive in modo consapevole e personale.

Tra questi figurano Piero Toffano e Alessandro Carleschi, la cui ricerca si concentra sul corpo, sull’erotismo e sul nudo, e Paolo della Ciana, autore di progetti fotografici caratterizzati da un’estetica rarefatta e profondamente evocativa.

Paolo della Ciana: il paesaggio come visione interiore

Nato a Città della Pieve, Paolo della Ciana sviluppa il proprio percorso attraversando la fotografia digitale e analogica, fino a scoprire l’universo della Polaroid, che lo affascina per la sua imprevedibilità. Per amplificare ulteriormente questo aspetto, l’artista sceglie di lavorare con pellicole scadute, accettando e valorizzando le alterazioni cromatiche e i segni del tempo.

Le sue immagini, volutamente imperfette, conducono lo spettatore in un universo sospeso e onirico: strade che si dissolvono nella nebbia, alberi ridotti a ombre, luci lontane che emergono appena. I contorni si fanno incerti e lo sguardo è invitato a vagare, senza punti di riferimento definiti.

Into the Fog: una collezione di immagini sospese

Into the Fog è la collezione di Polaroid di Paolo della Ciana presentata da Domi Gallery. Le opere raffigurano paesaggi immersi in tonalità di viola, rosa, azzurro e arancione, attraversati da presenze appena accennate: strade, figure, un camper che sembra perdersi all’orizzonte, alberi dai rami sottili e quasi spettrali.

L’utilizzo della pellicola scaduta introduce segni, linee e imperfezioni che accentuano la dimensione effimera e rarefatta delle immagini, rendendo ogni Polaroid un pezzo unico.

La collezione si compone di dieci Polaroid, disponibili singolarmente o in nuclei selezionati, pensate come piccoli frammenti visivi da osservare da vicino, capaci di instaurare un dialogo intimo e silenzioso con chi le guarda.

 


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