Il 15 maggio del 2019 Christie’s ha venduto per 91,1 milioni di dollari una scultura di un coniglio in acciaio inox. L’opera era di Jeff Koons, l’artista vivente più quotato al mondo.
Jeffrey Koons nacque nel 1955 a York, in Pennsylvania, e alla fine degli anni ’70, dopo aver completato gli studi all’Art Institute di Chicago si traferì a New York, affascinato dal movimento artistico della pop art.
Iniziò a lavorare al Museum of Modern Art, e a progettare le sue prime sculture di fiori e conigli, utilizzando una combinazione di plastica e plexiglass.
La sua carriera decollò negli anni ’80 grazie a due serie di opere: “The New” e “Banality”, che produssero un enorme dibattito nel mondo dell’arte per il loro approccio irriverente e kitch. Con materiali quali acciaio inossidabile, porcellana e polimeri Koons cominciò a creare repliche di giocattoli gonfiabili, animali in posa e icone della cultura pop.
Gli aspetti più significativi ed innovativi dell’opera di Jeff Koons sono il metodo e gli strumenti con cui ha affrontato i topoi fondamentali nella cultura e nell’arte contemporanea: dal materialismo al consumismo, dal concetto di potere a quello dell’arte stessa. I temi trattati sono quelli della Pop Art, l'american way of life e il consumismo sempre più sfrenato. Oggetti d'uso comune, banali, vengono sfruttati nelle opere di Koons e trasformati in icone della cultura di massa: dagli ultimi modelli di aspirapolvere ai personaggi famosi all'oggettistica per bambini. Koons rielabora e rivoluziona la tradizione modernista del secolo trascorso, utilizzando l’eredità dei ready-made di Duchamp, del Dada e della Pop art. La sua opera aspira a “comunicare con le masse” con cui l’artista intesse un rapporto ambiguo. Se la cultura di massa resta la sua principale fonte d’ispirazione d’altronde le sue opere esprimono chiaramente, e con una sottile ironia, la sua critica al consumismo banale e superficiale. Koons è contraddittorio: critica la società di consumo di massa che è proprio quella che lo ha reso indiscutibilmente ricco e famoso.
C'è in questo un'innegabile ironia e un pizzico di cinismo.
Il successo di Jeff Koons esplode negli anni ’80 quando crea e lancia sul mercato Rabbit (1986) una scultura in acciaio inossidabile che rappresenta un coniglio gonfiabile e Michael Jackson and Bubbles (1988) una scultura in porcellana dorata che ritrae il celebre cantante insieme al suo scimpanzé.
Negli anni ’90 lancia invece la sua collezione più iconica di sculture: le Celebration Sculptures: sculture di enormi dimensioni in acciaio inossidabile e ricoperte di lacca colorata che riproducono i famosi “palloncini ad animali” che animano le feste dei bambini di tutto il mondo. Il nome scelto da Koons infatti, “Celebration”, si riferisce alle feste di compleanno infantili ma è anche un invito a godere della vita e a celebrarne ogni singolo istante.
“Attraverso il mio lavoro, dico alle persone di abbracciare il loro passato, abbracciare chi sono. Facendolo, avranno un fondamento a partire dal quale lavorare. Io ho abbracciato il mio passato e ne apprezzo la bellezza.”
Le sue “Celebration Sculpture” non devono intimidire lo spettatore, ma renderlo partecipe. Sulle superifici lucide di queste sculture ci si può specchiare, per “riflettere” su di noi, la nostra vita, la nostra infanzia e diventare così parti integranti dell’opera.
Negli anni Jeff Koons ha raggiunto quotazioni altissime nelle aste di tutto il mondo, incredibili per un artista vivente. Il suo mercato è sostenuto da collezionisti privati, musei e gallerie. Le sue creazioni non sono solo opere d’arte, ma vengono considerate veri e propri investimenti a lungo termine.
Nonostante il suo successo però, Koons ha affrontato moltissime controversie e critiche. È stato accusato più volte di essere un “brand” più che un artista e di delegare la maggior parte del lavoro di produzione a un team di assistenti invece che incaricarsene in prima persona. Ciò che è innegabile però è che Koons è un artista che ha saputo ridefinire i contorni dell’arte contemporanea, creando opere che non possono che svegliare emozioni forti: odio, amore, emozione. È stato il primo artista a giocare sfacciatamente con la cultura pop, trasformando oggetti comuni in arte di lusso e creando un mercato puntuale e molto esclusivo per le sue creazioni, ma allo stesso tempo lanciando linee “affordable” per i suoi numerosi ammiratori desiderosi di avere un iconico “Balloon Dog” o “Balloon Rabbit” a casa.
Noi della Domi Gallery offriamo ai nostri clienti una serie di opere di questo iconico artista, alcune delle quali potete ammirarle nella nostra galleria di Città della Pieve, altre online.
Al momento e per tutta la prima settimana dell’anno nuovo alcune sculture saranno scontate proprio per celebrare questo 2024!